Nel mondo della comunicazione e del marketing la misurazione dei risultati è fondamentale per valutare l’efficacia delle strategie adottate. Proprio per questo motivo è essenziale conoscere e saper utilizzare i KPI, ossia i Key Performance Indicators (Indicatori Chiave di Prestazione). In questo articolo ti spieghiamo cosa sono i KPI, perché sono così importanti e come misurarli in modo efficace nell’ambito di campagne e attività di marketing.

Che cosa sono i KPI?

I KPI sono metriche quantificabili utilizzate per valutare le performance di un’attività, un progetto o un’intera azienda in relazione agli obiettivi precedentemente prefissati, come potrebbero essere un tot numero di interazioni o di conversioni. Non si tratta di semplici numeri ma di indicatori strategici che ci aiutano a comprendere se le azioni intraprese stanno portando ai risultati desiderati.

Ne conseguenze che per un’agenzia di comunicazione che si interfaccia ogni giorno con i propri clienti i KPI possono riguardare vari ambiti: dal traffico web al tasso di conversione, alla brand awareness fino all’engagement sui social media. Ogni obiettivo richiede KPI specifici, ben definiti e misurabili.

Perché i KPI sono importanti?

Dei KPI chiari ci permettono infatti di pianificare e ottimizzare le risorse in modo concreto per capire se le nostre strategie stanno funzionando. Nello specifico ecco a che cosa servono

  • Monitorare i progressi: ci fanno capire se una campagna sta funzionando.
  • Ottimizzare le strategie: grazie a dati concreti possiamo apportare modifiche ad hoc in corso d’opera.
  • Comunicare i risultati: ci forniscono report chiari da condividere con i clienti.
  • Supportare le decisioni: guidano le scelte operative e strategiche fornendoci una base oggettiva.

In un contesto competitivo come quello odierno non ci si può basare su impressioni superficiali. Per questo motivo i KPI offrono un approccio analitico e data-driven che risulta sempre più fondamentale per chi lavora nella comunicazione.

Come devono essere i KPI?

Come dovrebbe essere un KPI per considerarsi buono. Proprio come per tutti gli indicatori anche i KPI devono rispondere a delle voci spesso riassunte con l’acronimo SMART: Specific, Measurable, Achievable, Relevant, Time-bound.

. Vediamo nel dettaglio quali è meglio considerare:

  • Specifico: deve riferirsi a un obiettivo preciso (es. “aumentare il traffico organico del 30% in quattro mesi”).
  • Misurabile: deve basarsi su dati numerici chiari e rilevabili.
  • Accessibile: deve essere comprensibile a chiunque sia coinvolto nel progetto.
  • Rilevante: deve essere legato direttamente agli obiettivi aziendali.
  • Tempificato: deve riguardare una specifica finestra temporale.

Come si misurano i KPI?

Ma guardando le cose più da vicino: come possiamo misurare i KPI? Per farlo ci vengono in aiuto strumenti digitali e piattaforme ad hoc. Tra questi vi sono:

  • Google Analytics: che permette monitorare traffico web, conversioni e funnel di navigazione.
  • Google Search Console: per monitorare dati legati alla SEO e visibilità organica.
  • CRM e piattaforme di marketing automation: che ci consentono di tracciare lead e risultati delle campagne.
  • Social media insights: fondamentali per valutare le performance dei contenuti su piattaforme come Facebook, Instagram, LinkedIn.

Affinché questi strumenti possano funzionare al meglio è importare imparare a impostare nel modo giusto gli obiettivi e i parametri di tracciamento (come ad esempio eventi, conversioni e UTM) così da ottenere dati affidabili.

Esempi di KPI in una strategia di comunicazione

Ecco nello specifico alcuni esempi concreti di KPI utilizzati nel settore:

  • Digital marketing

    • Tasso di click-through (CTR) su una campagna Google Ads
    • Tasso di conversione su una landing page
  • Content marketing

    • Numero di visualizzazioni di un articolo
    • Tempo medio di permanenza sulla pagina
  • Social media

    • Engagement rate (interazioni per follower)
    • Crescita dei follower nel tempo
    • Reach organica o a pagamento
  • Email marketing

    • Tasso di apertura (open rate)
    • Tasso di clic (CTR)
    • Tasso di disiscrizione

Conclusioni

Ne deriva che i KPI rappresentano oggi una parte molto importate delle strategie di comunicazioni. Come infatti non abbiamo detto non si tratta di numeri “vuoti” ma di voci capaci di raccontare l’andamento di una campagna o addirittura di azienda e che, dunque, ci permettono di orientare le decisioni e migliorare le performance. Imparare a misurarli e a interpretarli è una competenza chiave per ogni professionista della comunicazione digitale.

A proposito di Ginger Media

Ginger Media  è una engagement agency  specializzata in comunicazione integrata, influencer marketing, gestione social media, influencer seeding, con sviluppo di campagne creative ed innovative focalizzate sugli obiettivi del brand e il raggiungimento di risultati concreti. L’agenzia opera in tutti i settori con particolare know how in ambiti quali Retail, Entertainment, Giocattoli (Toys & Games), Food & Beverage e Beauty.

Ginger Media dispone inoltre della piattaforma proprietaria per la gestione di campagne di seeding con micro influencer piu’ avanzata sul mercato: Unboxeed . Il software – ideale per aziende con target estremamente profilati – permette con pochi clic la selezione e il coinvolgimento di cluster di micro influencer tra migliaia di nominativi.

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